Le nostre feste
Incontro di preghiera e riflessione
7 MAGGIO 2021
Celebrazione eucaristica
10 maggio 2023
Rosario meditato con la biografia di sant'Agostino Roscelli
Nel giorno dell'apparizione di Maria Madre della riconciliazione tra Dio e i peccatori a La Salette
don Agostino Roscelli era ordinato sacerdote a Genova per le mani del cardinale Placido Maria Tadini.
175 anni sono trascorsi e l'opera di don Roscelli sotto lo sguardo della santa Vergine Maria è benedizione per la Chiesa.
Domenica 10 giugno 2001, festa della Santissima Trinità. Giovanni Paolo E sta per canonizzare i primi cinque Santi del terzo Millennio:
Luigi Scrosoppi (1804-1884), Sacerdote dell'Oratorio di S. Filippo Neri, fondatore della Congregazione delle Suore della Divina Provvidenza di S. Gaetano da Thiene;
Agostino Roscelli (1818-1902), Sacerdote e fondatore delle Suore dell'Immacolata di Genova;
Bernardo da Corleone (1605-1667), Religioso dell'Ordine francescano dei Frati Minori Cappuccini;
Teresa Eustochio Verzeri (1801-1852), vergine, fondatrice delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù;
Rafqa Pietra Choboq Arrajes (1832-1914), vergine, monaca dell'Ordine Libanese Maronita.
Piazza San Pietro brilla con i mille volti e i mille colori della santità.
La varietà delle esperienze e delle opere dei cinque nuovi Santi si riflette nella multiforme e composita assemblea che, da ogni angolo del mondo, fa risuonare un canto di lode al Signore per le «grandi meraviglie» operate attraverso di loro tra i popoli di ogni razza, lingua e cultura.
Il sagrato è un grande «mappamondo» a cielo aperto.
Macchie di cappellini rossi, bianchi, gialli identificano i diversi gruppi di fedeli.
Bandiere di paesi dei cinque continenti sventolano accanto a striscioni di Diocesi, Parrocchie, Istituti religiosi e scolastici.
Fazzoletti, magliette, distintivi con l'effigie dei cinque Santi vengono mostrati con giustificato orgoglio dai pellegrini che gremiscono la piazza fin dalle prime ore del mattino
LA CRONACA DELLA CERIMONIA DELLA CANONIZZAZIONE
Numerosissimi sono i pellegrinaggi legati ai cinque nuovi Santi. Molti i fedeli laici, i Sacerdoti e le Religiose convenuti in piazza San Pietro per Agostino Roscelli.
I pellegrinaggi più significativi provengono dalla Liguria, dalla Brianza, dal Veneto, da Roma, da Torino, dalle province di Foggia e di Caserta, mentre quelli esteri dall'Argentina, Cile, Canada e Romania.
Preghiere, canti, letture di profili spirituali e di pensieri edificanti, proclamati in diverse lingue, risuonano in Piazza San Pietro durante il momento di preparazione, che ha preceduto la Santa Messa.
Giovanni Paolo II fa il suo ingresso sul sagrato della Basilica intorno alle ore 10, preceduto dalla lunga processione dei quarantadue celebranti, tra i quali i Cardinali Giovanni Canestri, Arcivescovo emerito di Genova e Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Genova e Mons. Alberto Maria Careggio, Vescovo di Chiavari.
Sulla facciata della Basilica spiccano gli arazzi dei nuovi Santi: al centro quello di Scrosoppi, alla sua destra quelli di Roscelli e della Eustochio Verzeri, alla sua sinistra quelli di Bernardo da Corleone e di Madre Rafqa.Dopo il canto del «Miserere nostri, Dornine», ha luogo il rito della Canonizzazione, introdotto dal Prefetto della Congre gazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai Postulatori, l'avv. Andrea Ambrosi per Luigi Scrosoppi e Agostino Roscelli, Padre Florio Tassari O. F. M. per Teresa Eustochio Verzeri e Paolo Azzi O. L. M. per Rafqa Choboq Arrajes.
messaggio augurale della superiora generale per il ventannale della canonizzazione
La cantoria ha quindi intonato le Litanie dei Santi, al termine delle quali il Papa ha solennemente pronunciato la formula della Canonizzazione, iscrivendo i cinque Beati nell'albo dei Santi e stabilendo che «in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi».Al canto dell'«Alleluja» vengono portate all'altare le reliquie dei nuovi Santi.
L'omelia del Santo Padre è tutta impostata sul mistero Trinitario «sorgente di luce per ogni credente».
Alla processione offertoriale, oltre ai doni per il Sacrificio Eucaristico, vengono offerti al Papa alcuni preziosi oggetti da parte delle cinque Postulazioni.Da parte di quella di Sant'Agostino Roscelli, sono offerti un ostensorio in filigrana d'argento e d'oro con pietre preziose (lapislazzuli), pregiata lavorazione tipica della Liguria, e degli asciugatoi in lino finemente ricamati a mano dalle Monache Benedettine di Rosano.
Al termine della solenne concelebrazione, dopo aver guidato la preghiera dell'Angelus, Giovanni Paolo II percorre la piazza sulla jeep bianca, circondato dall'entusiasmo e dal calore dell'assemblea dei presenti.
Sembra che dall'innumerevole folla che continua ad acclamare, ad applaudire, a sventolare bandiere, foulards e berrettini si sprigioni una carica di energia precedentemente contenuta e che ora cerca solo il modo di poter esplodere, di poter sopraffare quella degli altri e di poter gridare all'universo la gioia incontenibile per l'onore e la gloria tributati al proprio Santo.
Nato in Liguria a Bargone di Casarza Ligure il 27 luglio 1818 è morto a Genova il 7 maggio 1902.
Con la sua intraprendenza ha costituito nel 1876 l'Istituto delle Suore dell'Immacolata. Ha lasciato alcuni manoscritti che utilizzava nello svolgimento della catechesi e della predicazione.
La Chiesa l'ha nominato patrono della Val Petronio nel Levante della Liguria. Dal cielo egli protegge i bambini neonati e le loro mamme come faceva su questa terra.
1870 novena di san Giuseppe nel mese di marzo
PRODIGIOSA GUARIGIONE DI DON AGOSTINO ROSCELLI
Nel marzo del 1870 il pio Sacerdote [si] ammalò gravemente nella Casa degli Artigianelli, dove dimorava. Nonostante le molte cure prodigategli, egli fu in breve in fin di vita. Le Maestre e le alunne delle due Case [Laboratorio di via Colombo e di Borgo Lanieri (oggi piazza Dante] erano costernate. Incominciarono allora, mentre si aspettavano da un momento all’altro la notizia della dolorosa catastrofe, una devota e fervorosa novena a S.Giuseppe, finita la quale egli si sentì improvvisamente migliorato e, come disse poi egli stesso, come liberato da un peso enorme che lo soffocava. Egli attribuì la sua guarigione ad un miracolo [san Giuseppe gli è comparso, gli ha parlato durante la notte, gli ha promesso di conservarlo all’amore delle sue povere figlie; gli ha ridonato la salute] e più se ne persuase quando venne informato delle fervorose preghiere fatte dalle sue beneficate. Passati appena pochissimi giorni, egli si portò nella Casa di Borgo Lanieri [la più vicina alla casa degli Artigianelli] a consolare le sue Figlie le quali, stupefatte per la novità non credevano ai loro occhi; rinvenute poscia in se stesse, piangendo di santa gioia si prostrarono insieme all'amato Direttore a rendere vive azioni di grazie a Dio per il segnalato favore loro concesso per l'intercessione di S. Giuseppe.
Don Roscelli ha scritto pagine autografe come stesure delle sue lezioni di catechesi e di alcune omelie. Sono state pubblicate in quattro volumi.
La lettura attenta dei manoscritti ci guida a scoprire quali autori di teologia e di esegesi don Agostino prediligeva per mantenersi fedele a un continuo approfondimento e migliore assimilazione dei contenuti da esporre nel suo ministero. I teologi della Congregazione
per le Cause dei Santi hanno dato una valutazione attraverso alcune considerazioni molto
significative.
MANOSCRITTI
Edizione Fassicomo
VOLUME PRIMO
Una serie di istruzioni di contenuto cristologico e alcune riferite alla liturgia e ai misteri del triduo pasquale
VOLUME TERZO
Alcune istruzioni sui novissimi e altre dedicate alla devozione alla Madre di Gesù Addolorata
VOLUME SECONDO
Alcune istruzioni che sviluppano temi classici della spiritualità proprosta alle persone di vita religiosa
VOLUME QUARTO
Istruzioni illustrative dei vangeli domenicali per approfondire la dottrina cristiana
Estratto da D. Marella, Don Agostino Roscelli nel contesto della Chiesa genovese ottocentesca, tesi di laurea in materie letterarie Università degli Studi di Genova Facoltà di Magistero relatrice V. Polonio Felloni a. a. 1991/92, pp. 61 - 92
Estratto da A. Mantelli, Don Agostino Roscelli e la società genovese del secolo XIX, tesi di laurea in materie letterarie Università degli Studi di Genova Facoltà di Magistero relatrice V. Polonio Felloni a.a. 1986/87
Estratto da Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della provincia di Cuneo n.157, 2017