Sant'Agostino Roscelli-Istituto delle Suore dell'Immacolata
Domenica 10 giugno 2001, festa della Santissima Trinità. Giovanni Paolo E sta per canonizzare i primi cinque Santi del terzo Millennio:
Luigi Scrosoppi (1804-1884), Sacerdote dell'Oratorio di S. Filippo Neri, fondatore della Congregazione delle Suore della Divina Provvidenza di S. Gaetano da Thiene;
Agostino Roscelli (1818-1902), Sacerdote e fondatore delle Suore dell'Immacolata di Genova;
Bernardo da Corleone (1605-1667), Religioso dell'Ordine francescano dei Frati Minori Cappuccini;
Teresa Eustochio Verzeri (1801-1852), vergine, fondatrice delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù;
Rafqa Pietra Choboq Arrajes (1832-1914), vergine, monaca dell'Ordine Libanese Maronita.
Piazza San Pietro brilla con i mille volti e i mille colori della santità.
La varietà delle esperienze e delle opere dei cinque nuovi Santi si riflette nella multiforme e composita assemblea che, da ogni angolo del mondo, fa risuonare un canto di lode al Signore per le «grandi meraviglie» operate attraverso di loro tra i popoli di ogni razza, lingua e cultura.
Il sagrato è un grande «mappamondo» a cielo aperto.
Macchie di cappellini rossi, bianchi, gialli identificano i diversi gruppi di fedeli.
Bandiere di paesi dei cinque continenti sventolano accanto a striscioni di Diocesi, Parrocchie, Istituti religiosi e scolastici.
Fazzoletti, magliette, distintivi con l'effigie dei cinque Santi vengono mostrati con giustificato orgoglio dai pellegrini che gremiscono la piazza fin dalle prime ore del mattino
La cantoria ha quindi intonato le Litanie dei Santi, al termine delle quali il Papa ha solennemente pronunciato la formula della Canonizzazione, iscrivendo i cinque Beati nell'albo dei Santi e stabilendo che «in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi».Al canto dell'«Alleluja» vengono portate all'altare le reliquie dei nuovi Santi.
L'omelia del Santo Padre è tutta impostata sul mistero Trinitario «sorgente di luce per ogni credente».
Alla processione offertoriale, oltre ai doni per il Sacrificio Eucaristico, vengono offerti al Papa alcuni preziosi oggetti da parte delle cinque Postulazioni.Da parte di quella di Sant'Agostino Roscelli, sono offerti un ostensorio in filigrana d'argento e d'oro con pietre preziose (lapislazzuli), pregiata lavorazione tipica della Liguria, e degli asciugatoi in lino finemente ricamati a mano dalle Monache Benedettine di Rosano.
Al termine della solenne concelebrazione, dopo aver guidato la preghiera dell'Angelus, Giovanni Paolo II percorre la piazza sulla jeep bianca, circondato dall'entusiasmo e dal calore dell'assemblea dei presenti.
Sembra che dall'innumerevole folla che continua ad acclamare, ad applaudire, a sventolare bandiere, foulards e berrettini si sprigioni una carica di energia precedentemente contenuta e che ora cerca solo il modo di poter esplodere, di poter sopraffare quella degli altri e di poter gridare all'universo la gioia incontenibile per l'onore e la gloria tributati al proprio Santo.
Nel marzo del 1870 il pio Sacerdote [si] ammalò gravemente nella Casa degli Artigianelli, dove dimorava. Nonostante le molte cure prodigategli, egli fu in breve in fin di vita. Le Maestre e le alunne delle due Case [Laboratorio di via Colombo e di Borgo Lanieri (oggi piazza Dante] erano costernate. Incominciarono allora, mentre si aspettavano da un momento all’altro la notizia della dolorosa catastrofe, una devota e fervorosa novena a S.Giuseppe, finita la quale egli si sentì improvvisamente migliorato e, come disse poi egli stesso, come liberato da un peso enorme che lo soffocava. Egli attribuì la sua guarigione ad un miracolo [san Giuseppe gli è comparso, gli ha parlato durante la notte, gli ha promesso di conservarlo all’amore delle sue povere figlie; gli ha ridonato la salute] e più se ne persuase quando venne informato delle fervorose preghiere fatte dalle sue beneficate. Passati appena pochissimi giorni, egli si portò nella Casa di Borgo Lanieri [la più vicina alla casa degli Artigianelli] a consolare le sue Figlie le quali, stupefatte per la novità non credevano ai loro occhi; rinvenute poscia in se stesse, piangendo di santa gioia si prostrarono insieme all'amato Direttore a rendere vive azioni di grazie a Dio per il segnalato favore loro concesso per l'intercessione di S. Giuseppe.